Barsanti, Matteucci e la cucina molecolare

Autunno

Avreste mai pensato che il motore a scoppio, invenzione di Padre Eugenio Barsanti e Felice Matteucci potrebbe avrebbe in qualche modo a che fare con la cucina?

Ripartiamo dall'invenzione.

Grazie alla loro intuizione e ingegno i due studiosi lucchesi il 5 Giugno 1853 depositarono, presso l’Accademia dei Georgofili di Firenze, la prima memoria sulle esperienze compiute per la costruzione del motore a scoppio. Due  fatture a debito Felice Matteucci emesse dalla fonderia di Pietro Benini testimoniano la costruzione del primo prototipo in quell'anno, mentre il 12 Giugno 1854 il  primo riconoscimento ufficiale dato dalla Certificazione Inglese n. 1072 a cui seguirono moltissimi altri brevetti .

Un motore funzionava con regolarità e rendimento nel 1856 presso le Officine Ferroviarie della stazione Maria Antonia di Firenze ed azionava un trapano ed una cesoia alimentato con miscela di idrogeno e aria, con ciclo di funzionamento a tre tempi: aspirazione – scoppio – scarico.

Gli esperimenti continuarono ed il motore andava perfezionandosi. Un nuovo motore fu messo in funzione alla prima Esposizione italiana di Arti e Manifatture tenutasi a Firenze alla fine del 1861 nella ex stazione Ferroviaria Leopolda opportunamente restaurata. I due ricercatori, stimolati anche  dalla Presidenza della Società del Nuovo Motore Barsanti e Matteucci, decisero la costruzione su larga scala di motori per soddisfare alle moltissime richieste e dopo varie ricerche fu deciso di affidare alla Società John Cockeril di Seraing presso Liegi la costruzione del motore.

Il resto è storia.

A Lucca in Via Sant’Andrea, 58 esiste un museo piccolo ma molto importante sul Motore a Scoppio che racconta questa bella storia e suoi più recenti epigoni tra cui,... la cucina molecolare. I nessi tra queste due categorie apparentemente così distanti ce li spiega Mirna Giordani, del comitato di gestione del Museo in una conferenza presso il museo, sabato 1 decembre alleore 15:30

Ripartiamo all’intuizione che ebbe Barsanti:

“il famoso barattolo riempito con idrogeno e aria, chiuso ermeticamente, la scintilla  elettrica e il tappo che scoppiò fragorosamente ”la chimica e la fisica messe insieme... le molecole di idrogeno e di ossigeno, e Pellegrino Artusi, che poco più tardi, nel 1891 scrisse “la Scienza in cucina e l’arte di mangiare bene“, un’opera che divenne famosa in tutta Italia e nel  mondo equasi cento anni dopo nel 1990 un altro primato tutto italiano con la nascita ufficiale della Cucina Molecolare ad Erice, in Sicilia.

Nel 1992 si sono riuniti scienziati e cuochi professionali per discutere sulla scienza esistente dietro ai preparativi di cottura tradizionali: alla fine, il termine ab br eviato "gastronomia molecolare". In Italia lo studioso di maggior spicco è Davide Cassi del Dipartimento di Fisica dell' Università di Parma.
Nel 2005 il fisico Davide Cassi e il cuoco Ettore Bocchia hanno redatto il Manifesto della cucina molecolare italiana. Vi siete mai chiesti come le reazioni molecolari dei cibi possano influire nella riuscita di una pietanza? Tutto ha una spiegazione scientifica. La cosiddetta gastronomia molecolare ci svela i segreti della scienza che c’è dietro le pietanze che gustiamo abitualmente.

È attraverso la combinazione di metodi e fenomeni chimici e fisici di più prodotti che la gastronomia molecolare costruisce le nostre pietanze, dalle più semplici alle più elaborate per l’alta cucina d’avanguardia. Come il Motore a Scoppio!


IL MANIFESTO DELLA CUCINA MOLECOLARE ITALIANA
1. Ogni novità deve ampliare, non distruggere, la tradizione gastronomica italiana
2. Le nuove tecniche e i nuovi piatti devono valorizzare gli ingredienti naturali e le materie prime di qualità
3. Sarà una cucina attenta ai valori nutrizionali e al benessere di chi mangia, non solo agli aspetti estetici e organolettici
4. Realizzerà i suoi scopi creando nuove testure di ingredienti scelti in base ai criteri sopra enunciati. Creerà le nuove testure studiando le proprietà fisiche e chimiche degli ingredienti e progettando, a partire da queste, nuove architetture microscopiche.

Presso il Museo si potranno vedere le riproduzioni dei motori sui disegn i di Barsanti e Matteucci mentre al piano superiore gran parte dei documenti. Nel 2004 la Fondazione Barsanti e Matteucci ha donato una copia di uno dei motori al Deutsches Museum di Monaco che ne ha riconosciuto la paternità fino ad arrivare al  Museo  di  Shangai  e  il  Franklin  Museum  di  Philadelphia.  Grande tappa  anche  in Cina, a Mosca, al Parlamento Europeo e al Consolato Italiano di Bruxelles.
Orario invernale dal 1 Novembre al 28 Febbraio Tutti i giorni dalle ore  10.0 alle ore 13. 00

www.barsantiematteucci.it
Tel. + 39 0583 467870 - 39 349 6953868
info@barsantiematteucci.it