Trote fario

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Fin dal Medioevo i numerosi torrenti delle Alpi Apuane e dell’Appennino, dotate di acque fredde e limpide, hanno assicurato alle popolazioni locali un alimento abbondante e di elevato valore nutritivo: la trota. La famiglia dei Medici faceva arrivare dalla Valle del serchio trote da utilizzare “marinate” nei banchetti e sulle mense di corte.
Tutt’oggi la trota è considerato un alimento pregiato per la bontà delle carni delicate e facilmente digeribili, in ragione della limitata presenza di grassi.
Le carni di questo pesce sono molto digeribili, ricche di proteine e di amminoacidi essenziali, particolarmente adatte per le diete di anziani e bambini. Il basso tenore di colesterolo e la presenza di acidi grassi polinsaturi (tra cui gli acidi omega 3) ne fanno un alimento ideale per il buon funzionamento del sistema cardiocircolatorio.
La trota tipica della Valle del Serchio e della Garfagnana è la “fario” dalle carni bianche, che frequenta abitualmente i torrenti di montagna, dove le acque sono più fresche ed ossigenate. Si allevano occasionalmente anche trote salmonate e gialle che vengono servite affumicate.