I miracoli di Santa Zita

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Primavera

Una biscotteria che fa miracoli mettendo insieme la tradizione, le ricette di un tempo, gli artigiani 'top' della cucina lucchese, i prodotti tipici. 

Michele Tambellini, patron del Caffè S. Zita, presenta l'ultima creazione pasticcera del suo locale : il "Miracolo n. 6", ossia il biscotto unico e originale che prosegue nel solco dell'avventura iniziata nel 2017.Ogni anno il 27 aprile giorno di S. Zita,Michele Tambellini presenta i suoi "miracoli", biscotti unici ispirati alla tradizione lucchese con ingredienti tipicamente lucchesi, interpretati da grandi chef e maghi dei fornelli.

Il "miracolo n° 6 è firmato dal Club del Fornello delegazione di Lucca ed a base di Biadina di Tista.

Segue i Miracoli n° 1, messo a punto da Sandra Bianchi, una dei più bravi pasticceri italiani. Un biscotto a base di erbi, pasta frolla e aromi».ispirato alla torta di erbi la cui "povertà" di partenza, si è concentrata e sublimata in un biscotto delicato, ma per nulla vezzoso, dall’aria ancora rustica, da assaggiare volentieri insieme a un tè, a un caffè, ma anche a un vino, un liquore o un cocktail. 
Il n° 2 e n°3, sono affidati a Damiano Donati, cuoco del ristorante Punto Officina del Gusto che si è ispirato ai classici necci e il secondo, a Cristiano Tomei del ristorante L’imbuto che ha fatto un omaggio al sigaro toscano, che si fabbricava dentro le mura di Lucca.

I Miracoli n° 4 e 5 sospesi dalla pandemia, saranno presto recuperati.

Un prodotto unico che ha il retrogusto degli aromi di erbe della Biadina di Tista unito al sapore mediterraneo dei pinoli; una spazzolata di zucchero a velo completa il biscotto che si abbina preferibilmente con il tè caldo, ma si gusta piacevolmente anche con altre bevande e può rappresentare anche un biscotto di fine pasto.

Anche questo Miracolo ha, come gli altri, la sua scatola dedicata.

 

La Biadina di Tista

La Biadina è un liquore leggermente amarognolo (27 gradi di alcool) ottenuto dalla macerazione di estratti della corteccia di Ginebona officinalis, china ed erbe aromatiche. Il nome deriva dalla drogheria di Giambattista Nardini, detto 'Tista', in piazza S. Michele; qui si serviva il liquore che suggellava il buon esito dei contratti di compravendita della biada per cavalli e mucche ai tempi della civiltà contadina.

Dopo Nardini anche il "garzone di bottega" Vincenzo Landucci ha tramandato la ricetta del liquore che offriva ai viandanti per il tradizionale mercato: "un po' di biada per il cavallo, ed un po' di biadina per il cavaliere", queste le parole che riecheggiavano dalla drogheria.

Dopo alcuni anni di oblìo, il liquore lucchese è stato rilanciato dal nipote di Vincenzo, Marco Landucci, che ha registrato l'antica ricetta del nonno.

La Biadina viene servita nel bicchierino da amaro con alcuni pinoli che ne ingentiliscono il sapore. La tradizione vuole che i pinoli debbano essere 7 e provenire dai pini di San Rossore.

Nel terzo millennio la Biadina di Tista è prodotta artigianalmente – con tanto di ricetta originale e segreta - e commercializzata dai farmacisti Marco Palagi e Salvatore Ingrosso della Farmacia "Novelli" di Ponte S. Pietro a Lucca.

 


 

Caffè Santa Zita Biscotteria in Lucca
piazza S. Frediano, 4,
tel: 0583. 080155
orario: 8:00 / 23:00
info@imiracolidisantazita.com

 

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img: intoscana.it