Toscana da bere

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Primavera

Ci sono anche  8 cocktail bar di Lucca e provincia nella top 70 di Toscana da bere (edizione Il Forchettiere, 280 pagine) di Federico Bellanca e Marco Gemelli, il primo viaggio nel mondo della mixology regionale.

Sono Bar Avio, B’Art, Cobra e Filippo a Pietrasanta, del Franklin ’33 a Lucca, del Garnish a Viareggio, del Sakay a Lido di Camaiore e del 67 Sky Lunge dell’hotel Principe a Forte dei Marmi. Insieme agli otto cocktail bar, altri protagonisti del mondo del bere miscelato locale: si tratta del Club del Negroni ideato da Filippo Mori a Viareggio, e di prodotti come la China Massagli a Lucca o il Vesou dell’azienda OriOra di Porcari. Coinvolto inoltre lo chef Andrea Mattei del Bistrot del Forte dei Marmi, che ha preparato un pairing tra piatti e cocktail.

Non solo una guida ma una fotografia dello stato della mixology contemporanea in Toscana, a partire dai 70 migliori cocktail bar, in un racconto che oscilla tra i palazzi rinascimentali in centro a Firenze e le cantine del sale medicee del porto di Livorno, fino alle stalle papali di Pienza.

Nell’anno del centenario del Negroni e in un momento di profonda espansione del settore, la voglia di raccontare il mondo dei drink di qualità ha portato i due autori a esplorare bar, hotel, ristoranti e distillerie per incontrare gli uomini e le donne che con la loro passione continuano a tener viva la tradizione del buon bere miscelato così come quella della liquoristica.

Nelle pagine di Toscana da Bere non mancano le storie imprenditoriali delle piccole e grandi aziende made in Tuscany legate alle materie prime: c’è la “signora della grappa” di Paganico (Gr) e il militare livornese che nel deserto afghano ebbe l’intuizione di produrre liquori allo zafferano, ci sono i due giovani produttori fiorentini di vodka alla canapa e l’ideatore dell’unico rum toscano sulla costa, nonché l’imprenditore pratese che ha riesumato liquori perduti o quelli che – da Massa a Firenze – hanno rinnovano amari d’antica tradizione come il vermouth, la china o il Ronchi Pichi.


Allo stesso modo, nel volume trovano posto le interviste al cantautore Gino Paoli, alla curatrice della Florence Cocktail Week Paola Mencarelli, al re delle notti versiliesi Gianni Mercatali o a Luca Picchi, il maggior esperto al mondo del Negroni. Uno spazio speciale è inoltre dedicato ai ristoranti che mostrano un’attenzione particolare alle cocktail list, nonché ai “pairing d’autore”, ossia gli abbinamenti tra i tre drink più richiesti e i piatti signature dei più apprezzati chef e pizzaioli toscani. Dopo il lancio a Firenze, Toscana da Bere sarà in tour nei cocktail bar di tutte le province.

cento anni di Negroni

img: Michael Shivili